Il noto settimanale inglese The Economist, ha portato avanti una interessante ricerca: si tratta di un monitoraggio dei dati relativi al mercato dei carburanti. Il monitoraggio ha riguardato ben 28 Paesi, tutte le nazioni più ricche al mondo. I dati hanno evidenziato come in Italia il costo della benzina sia aumentato del 18.2% in dodici mesi: in nessun altro paese la benzina è aumentata così tanto in breve tempo. L’Italia infatti è al primo posto in questa speciale classifica, seguita da nazioni sicuramente non di primo piano, come Ungheria, Polonia, Lettonia, Irlanda. Fra le prime nazioni per aumento del carburante, troviamo anche Stati Uniti, Slovenia, Canada, Svezia e Grecia, con valori decisamente inferiori rispetto a quello italiano. The Economist inoltre ha calcolato il prezzo medio della verde in dollari, in modo da poter fare un raffronto equo con tutte le nazioni: il prezzo italiano non è quello più alto in assoluto. Una magra consolazione: infatti in Norvegia, un litro di verde costa 2.58 dollari al litro, dietro l’Olanda con 2.32 dollari al litro e terza l’Italia con 2.30 dollari al litro. Ma esistono paesi dove il prezzo è nettamente più basso: la verde più economica si trova negli Stati Uniti, dove un litro di benzina costa 0.93 dollari al litro. Carlo Rienzi, presidente di Codacons, ha commentato duramente i dati pubblicati dal settimanale The Economist. “Lo studio pubblicato dall’Economist, secondo cui l’Italia appare in vetta alla classifica dei rincari nei costi della benzina, dimostra le speculazioni sui carburanti che si verificano nel nostro paese. Attendiamo ora l’esito dell’indagine aperta dalla Procura di Varese e dalla Guardia di Finanza, e avvisiamo gli automobilisti: nei prossimi giorni, con l’avvicinarsi delle vacanze pasquali e dei ponti per i giorni di festa, si verificheranno nuovi rincari alla pompa, che puntualmente si registrano in occasione degli esodi degli italiani” ha concluso Rienzi.
Pietro Gugliotta