Quinto mese consecutivo con calo in doppia cifra per il mercato dell’auto italiano: i dati elaborati dal Ministero dei Trasporti parlano di una flessione che si avvicina al 20%, ma per fortuna ben lontana dal dato disastroso di marzo, quando il mercato dell’auto perse il 26.5%. Aprile 2012 mostra una flessione del -17.99% rispetto allo stesso mese di un anno fa: nello scorso mese, sono state immatricolate 129.663 autovetture, dato inferiore alle 158.113 immatricolazioni del mese di aprile 2011. In calo anche i trasferimenti di proprietà, che incidono per il 71.63% sul volume globale del mercato dell’auto in Italia: ad aprile 2012 sono stati 327.386 i trasferimenti di proprietà, contro i 403.899 di aprile 2011, con una flessione dunque del -18.94%. Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, contesta il dato finale delle immatricolazioni, condizionato dallo sciopero delle bisarche. “Il dato delle immatricolazioni di aprile risulta non veritiero in quanto alterato dai recuperi per lo sciopero delle bisarche del mese scorso. In sintesi, migliaia di vetture che in normali condizioni sarebbero state immatricolate in marzo sono slittate ad aprile” spiega Bernacchi. Jacques Bousquet, presidente Unrae, attacca apertamente il Governo. “Il calo del mercato non fa più notizia e sembra che non interessi nemmeno al Governo che lo Stato abbia già perso circa 900 milioni di euro di mancato introito IVA, dalla minor vendita di auto nei primi quattro mesi dell’anno” spiega Bousquet, che poi rivela il vero dato drammatico, la situazione delle concessionarie. “Il calo della domanda, insieme alla stretta creditizia che non trova soluzione, sta soffocando letteralmente le imprese, con impatti occupazionali inevitabili, che avranno ulteriori pesanti ripercussioni nei prossimi mesi se non si troverà il modo di invertire la pericolosissima deriva”.