Non si arresta l’emorragia del mercato dell’auto italiano. Il mese di giugno ha infatti mostrato l’ennesima flessione: a giugno le immatricolazioni sono scese del -5.5% rispetto allo stesso mese del 2012.
Nel mese di giugno 2013, sono state immatricolate 731.203 auto nuove, contro le 815.213 immatricolazioni del 2012, pari a 122.008 unità immatricolate in meno. Dati piuttosto preoccupanti: il settore delle automotive continua la sua flessione inesorabile.
Il fatturato è in flessione rispetto allo scorso anno (- 1.6 miliardi di euro) ma a perdere introiti è anche lo Stato, che perde 270 milioni di Iva non incassata. E’ Federauto a lanciare l’ennesimo allarme: “i dati sulle vendite 2012 in Europa, dove siamo stati il fanalino di coda, testimoniano che in Italia tutte le scelte politiche sull’automotive si sono dimostrate errate: cos’altro bisogna aspettare per intervenire?” si chiede Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto. Dall’Unrae, si rincara la dose: da 37 mesi le immatricolazioni sono in calo. Tornando ai dati, si scopre come fra le vetture più vendute ci sia il marchio Fiat: l’auto più venduta è la Fiat Panda, con 8.200 immatricolazioni, seguita dalla Fiat Punto (6.367) e dalla Fiat 500 (4.927). Nonostante le vendite di Fiat siano in calo del -8.62% rispetto al 2012, il Lingotto è il marchio che vende di più nel nostro Paese. A smorzare la crisi, ci pensano le vendite del settore GPL (+1.4%), metano (+1.4%) e delle vetture ibride, che crescono quasi dell’1%; in flessione del -3% le vendite delle auto a benzina. E’ questo l’input del mercato, un segnale dal quale bisognerebbe ripartire.