Non accenna a diminuire la crisi del settore automobilistico in Italia: il mercato dell’auto fa segnare il nono mese consecutivo in flessione. Ad agosto, le immatricolazioni fanno segnare una flessione del -20.23% rispetto ad agosto 2011. Sono state immatricolate 56.447 unità, contro le 70.764 di agosto 2011. Una caduta libera che nessuno riesce ad arrestare: i commenti di Unrae e Federauto sono concordi, molte delle colpe sono da attribuire al Governo. “Il Governo tecnico ha bersagliato il mondo dei trasporti con una miriade di tasse e balzelli” spiega il presidente di Federauto, Pavan Bernacchi. Stesso pensiero espresso da Jacques Bousquet, Presidente dell’Unrae, che si sofferma molto sul tema dell’aumento dell’IVA, che ha accentuato il costo dei carburanti, con la benzina che ha superato i due euro al litro. L’a.d. Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, è consapevole della crisi pesante che colpisce il mercato dell’auto in Italia: “Mai visto numero così basso in vita mia. I dati sono totalmente in linea con le previsioni. L’andamento in Italia è esattamente la direzione opposta rispetto al Brasile e al Nord America che ovviamente sono andati alla grande” spiega Marchionne. La crisi del mercato dell’auto provocherà perdite anche di posti di lavoro: si ipotizza infatti la perdita di quasi 10.000 posti di lavoro, fra settore dell’auto e indotto. Una situazione preoccupante, che riporta l’Italia ai livelli di mercato degli anni Sessanta.