Sergio Marchionne ha parlato del mercato dell’auto, definendo l’industria automobilistica europea, in un momento di crisi senza precedenti. L’a.d. di Fiat e Chrysler non ha usato giri di parole per definire le difficoltà del mercato dell’auto in Europa. Difficoltà che colpisco tutti, anche se alcune aziende sembrano risentirne meno. E’ il caso della Volkswagen. E Marchionne ha deciso proprio di attaccare i vertici dell’azienda automobilistica di Wolfsburg. “La sua politica di sconti aggressivi che sta provocando un bagno di sangue sui prezzi e sui margini” ha spiegato Marchionne. Il perchè è presto detto: le vendite nel mercato cinese sono ottime, Volkswagen guadagna tantissimo nel paese asiatico, così riesce a tenere più bassi i prezzi delle vetture in Europa, riuscendo a catturare gran parte del mercato dell’auto. Se la crisi ha profondamente colpito quasi tutte le aziende europee, la Volkswagen è addirittura in crescita rispetto allo scorso anno, grazie ad utili per 6.5 milioni di euro. Parole molto dure, che non sono state gradite dalla Volkswagen. In particolare per un motivo: Sergio Marchionne è alla guida dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei di auto. Marchionne, che dovrebbe rappresentare tutte le case costruttrici europee (Volkswagen compresa) non può attaccare la casa tedesca. Stephan Gruhsem, capo delle relazioni esterne di Volkswagen, ha cestinato le accuse di Marchionne, attaccando a sua volta l’a.d. di Fiat e Chrysler. L’attacco di Marchionne è intollerabile, spiega Gruhsem, che poi ha chiesto ufficialmente le dimissioni di Marchionne dalla guida dell’Acea: se ciò non dovesse accadere, Volkswagen è pronta ad uscire dall’Acea.