Legambiente e Aci: in Italia poche isole pedonali

Ricorre in questi giorni il trentesimo anniversario dall’istituzione della prima isola pedonale in Italia: era il 30 dicembre 1980 quando a Roma fu istituito il primo blocco alle auto per una zona della capitale. Ma in Italia questo meccanismo delle aree pedonali, non ha attecchito bene: troppo poca la concentrazione di isole pedonali rispetto agli altri paesi europei. L’Italia infatti – rispetto ai principali paesi europei – occupa una delle ultime posizioni in questa particolare classifica. Eppure in Italia le aree pedonali esistono, Legambiente ne ha fatto un recente censimento, mostrando quali sono le città con più metri quadrati di aree pedonali. Al primo posto troviamo Venezia, con 487 mq/100 ab, seguita da Verbania con 205 mq/100 ab, Terni al terzo posto con 166 mq/100 ab. Prima delle città più grandi è Firenze, all’ottavo posto con 88 mq/100 ab; Milano è alla posizione 36 con 28 mq/100 ab, mentre Roma si trova al 62esimo posto, con soli 14 mq/100 ab. Alcune città non offrono neanche un metro quadrato ogni 100 abitati di aree pedonali: si tratta di Agrigento, Ascoli Piceno, Brindisi, Caserta, Enna, Macerata, Trapani e Rovigo. Nella nota a margine del comunicato stampa, Aci e Legambiente hanno voluto sottolineare il problema della mobilità in Italia. “La gestione della mobilità in ambito urbano è d’importanza strategica in considerazione del fatto che nelle aree urbane avviene la maggior parte degli spostamenti e che sempre nelle città risultano più evidenti i fenomeni di congestione, inquinamento derivante dalle diversi fonti e incidentalità stradale, con pesanti ricadute in termini di costi sociali. E’ necessario, pertanto, calibrare le politiche di intervento tenendo presente la funzione e l’uso di tutte le componenti del sistema: le strade e le loro diverse categorie, il trasporto pubblico su ferro e su gomma, i parcheggi pubblici e privati su strada ed in struttura”.

Pietro Gugliotta