Danilo Giuffrida, giovane catanese sottopostosi dieci anni fa alla visita medica per l’idoneità al certificato di guida, dichiarò apertamente ai medici di essere omosessuale. Questi non hanno mancato di sottoporre la cosa alla motorizzazione civile, la quale aveva subito avviato la procedura per la sospensione della patente per poi verificarne l”idoneità alla guida in altra sede.
Giuffrida però giustamente non ha mancato di far partire azioni legali contattando il TAR della città all’ombra dell’Etna. Il provvedimento di sospensione è stato in definitiva annullato in quanto l’omosessualità non può considerarsi una patologia psichica. Inoltre, i ministeri della Difesa e dei Trasporti saranno difatti chiamati a versare la somma di 20.000 euro come risarcimento danni.
Ha commentato la vicenda anche il presidente di Equality Italia: “Solo in Italia può accadere che si sospenda la patente di guida in quanto gay. Sono stati lesi il diritto alla riservatezza, alla dignità, alla parità di trattamento, e solamente la determinazione del ragazzo e del suo avvocato hanno permesso comunque di arrivare a una sentenza che conferma il danno subito e la responsabilità delle amministrazioni dello Stato”.
Giovanni Ferlazzo