Fiat, Marchionne lancia l’allarme: “Mercato bloccato, uno stabilimento è di troppo”

Le difficoltà del mercato dell’auto in Europa, ma in particolare in Italia, stanno avendo un effetto a catena assolutamente preventivabile. E’ dei giorni scorsi la notizia che Iveco, per bocca del proprio a.d. Alfredo Altavilla, ha deciso di chiudere ben cinque stabilimenti in Europa, per un totale di oltre mille lavoratori che resteranno a casa. Ma la crisi delle vendite del settore auto colpisce anche la Fiat: si calcola che a giugno c’è stata una flessione del -23.3% rispetto alle vendite del giugno 2011. Una flessione esagerata, che porterà ben presto il mercato dell’auto italiano ai livelli del 1979, dunque livelli assolutamente bassi. A sottolineare questo momento di crisi, sono giunte le parole di Sergio Marchionne, a.d. Fiat, intervistato a margine della presentazione della nuova 500L. “Se le attuali capacità di assorbimento in Europa resteranno uguali nei prossimi 24-36 mesi, c’e uno stabilimento di troppo in Italia. Se riusciamo a indirizzare la capacità produttiva verso l’America, questo problema scompare: ma abbiamo bisogno di tranquillità per produrre in Italia” ha spiegato l’ad della Fiat, Sergio Marchionne. La possibilità di chiudere uno stabilimento italiano dunque, è molto alta: se il crollo del mercato dell’auto in Italia continuerà, bisognerà diminuire la produzione, per farlo sarà necessario tagliare uno stabilimento. Marchionne ha comunque confermato la volontà di Fiat nell’investire in Italia: “continueremo a confermare gli investimenti in Italia a seconda dell’andamento del mercato, che non è mai stato così basso” ha concluso l’a.d. di Fiat.