Sempre piu complicata e delicata la situazione dei lavoratori dello stabilimento Fiat di Mirafiori. Lo stabilimento piemontese infatti è al centro di una querelle fra i sindacati e l’azienda del Lingotto: l’oggetto del contendere è ovviamente il rinnovo o il nuovo contratto lavorativo per gli operai della fabbrica d’autovetture. La Fiat ha rigettato le proposte dei sindacati, e la controproposta del Lingotto non è stata accettata dalle organizzazioni sindacali: ciò ha portato ad interrompere la trattativa, a discapito dei lavoratori. Sergio Marchionne, a.d. Fiat, ha risposto ad una recente intervista, spiegando che su Mirafiori ha alcuni “piani B“, ossia soluzioni alternative in caso di mancato accordo con i sindacati. Marchionne ha spiegato che raggiungere un accordo entro Natale è molto improbabile, ovviamente le soluzioni alternative non sono delle minacce, ma è giusto che la Fiat inizi a pensare ad altre soluzioni. Una su tutte – ma avrebbe del clamoroso – è quella di spostare la produzione negli Stati Uniti: in America la Fiat ha una forte presenza, dopo l’acquisizione della Chrysler. Nei prossimi giorni, Marchionne dovrebbe incontrarsi con Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria: Marchionne ha fatto capire che la presenza della Fiat all’interno della Confindustria è in dubbio. La casa del Lingotto potrebbe decidere di uscire da questa confederazione per avere più libertà nella stipula dei contratti delle proprie fabbriche.
Pietro Gugliotta