Fiat, due nuovi stabilimenti in Russia: saranno prodotte 300 mila auto l’anno

La Fiat ha deciso di tornare con grande forza ad investire in Russia, perchè il mercato russo sembra essere in netta ascesa e potrebbe superare, nel giro di alcuni anni, il giro d’affari di altri mercati, quello tedesco su tutti. La possibilità di entrare in questo grande giro d’affari ha permesso a Fiat di realizzare un importante accordo: la Fiat opererà in due stabilimenti. Il primo è quello di San Pietroburgo, dove è stato fatto un investimento di 850 milioni di euro: servirà per la produzione di almeno 120.000 vetture all’anno, saranno realizzate le nuove Jeep Grand Cherokee ed un nuovo crossover ancora non specificato. Il secondo stabilimento invece è a Mosca, si tratta della fabbrica Zil: la fabbrica appartiene al comune di Mosca, che per saldare i debiti ha dovuto sborsare lo scorso anno circa 15 miliardi di rubli, pari a 375 milioni di euro. Nelle scorse settimane c’è stato un incontro fra vertici Fiat e il premier russo Putin, per sancire questa importante collaborazione, sancita nei giorni scorsi dall’Istituto bancario russo Sberbank. E’ chiaro che una operazione così importante, effettuata all’estero, ha lasciato un po’ perplessi gli addetti ai lavori italiani: Marchionne ha confermato, in un incontro tenuto a Bruxelles, che non è prevista nessuna chiusura degli stabilimenti italiani. Nel frattempo il ministro del welfare, Elsa Fornero, ha chiesto un incontro all’a.d. Fiat, Sergio Marchionne, per discutere delle prossime strategie Fiat in Italia.

Pietro Gugliotta