Nei giorni scorsi, l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, è intervenuto a Detroit, in occasione del Salone dell’auto della località americana. Proprio da Detroit, Marchionne ha annunciato la richiesta della chiusura temporanea dello stabilimento di Melfi: Marchionne ha infatti spiegato che Fiat ha richiesto la cassa integrazione straordinaria per due anni, per la linea di produzione di Melfi. La cassa integrazione, spiegano dalla Fiat, è necessaria per la ristrutturazione aziendale: infatti lo stabilimento di Melfi verrà riconvertito e aggiornato, in modo tale che potrà essere funzionale alla produzione dei nuovi modelli dell’azienda del Lingotto. Fiat dunque richiede la la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione aziendale dal prossimo 11 febbraio al 31 dicembre 2014. “In Italia abbiamo molti problemi, ma non chiuderemo impianti come dimostra l’investimento che abbiamo annunciato a Melfi. In 3-4 anni avremo un impiego pieno di tutti i nostri lavoratori. Vogliamo fare la nostra parte per l’Italia. Ci sarà sempre un pezzo d’Italia in ogni Fiat che va in giro per il mondo. Siamo pronti a confermare tutti i nostri impegni per il Paese” spiega Marchionne. Divisi i sindacati: c’è chi, come Cisl e Uil, sembra d’accordo con la linea Fiat, mentre la Fiom-Cgil è più preoccupata. “La Fiom esprime forte preoccupazione perché ad oggi ancora non si conoscono i dettagli degli investimenti per lo stabilimento. La richiesta arriva dopo gli annunci in pompa magna dei giorni scorsi, alla presenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti” spiega il segretario regionale Fiom-Cgil, Emanuele De Nicola.