Abbiamo più volte affrontato la questione del mercato dell’auto in Italia. Un settore che non riesce più ad avere sbocchi ed è in palese crisi. Il Centro Studi Promotor, una struttura che effettua varie ricerche di mercato legate al mondo dell’automobile, ha parlato di una vera e propria depressione del mercato. Analizzando la situazione, sono diversi gli aspetti che stanno contribuendo alla crisi del mercato dell’auto. Partendo dalle condizioni economico-sociali dell’Italia, dunque crisi economica ed occupazionale, passando ad elementi più legati alle quattro ruote. La caduta libera delle immatricolazioni infatti ha radici ben lontane: fra il 1997 ed il 2009, sono state avviate diverse campagne di rottamazione. Questo ha spinto molti italiani a sostituire la propria auto in quegli anni, con conseguenze facilmente ipotizzabili: adesso il parco auto dell’Italia è decisamente “giovane”, dunque con vetture che hanno ancora una vita media piuttosto alta. Il 71% delle auto che circola in Italia è infatti stato immatricolato dopo il 2000, dunque molti italiani che non hanno le possibilità economiche, preferiscono mantenere la propria vettura piuttosto che acquistarne una nuova. Il 2013 si chiuderà con numeri molto modesti, mentre per il 2014 sembra esserci qualche spiraglio positivo in più, ma gli addetti ai lavori chiedono al Governo uno sforzo maggiore per alleggerire le spese di gestione dell’auto.