Abbiamo parlato del caro carburante che sta colpendo l’Italia: benzina e gasolio stanno raggiungendo livelli record, fare la benzina sta diventando un vero e proprio salasso. Così gli automobilisti italiani cercano sempre un impianto di rifornimento che possa avere prezzi più competitivi, prezzi inferiori che gli possano fare risparmiare qualche euro sul pieno di carburante. Non è facile trovare questi impianti, ma ci sono. Non fanno parte delle grandi e pubblicizzate compagnie, sono compagnie cosiddette minori, alternative, definite “pompe bianche“. Il fenomeno è vivissimo in Europa, dove in alcuni paesi riescono ad ottenere una fetta importantissima del mercato dei carburanti nazionale, come per esempio in Germania, dove hanno raggiunto la quota del 25%. E in Italia? In Italia la presenza di queste pompe bianche non è ampia, ma piano piano – forse complice l’aumento dei prezzi – gli automobilisti italiani stanno scoprendo questa nuova realtà. Come spiega Antonello Minciaroni, esperto di Quotidiano Energia, giornale online, “hanno ancora un peso relativo, ma cresce di mese in mese, soprattutto se si guardano i volumi di erogato, cioè i litri di carburante venduti. Le Regioni ‘forti’ sono Lombardia, Veneto, Toscana” ma le pompe bianche sono sparse in tutta Italia, specie nelle strade provinciali. Quanto si risparmia? Secondo alcuni recenti calcoli, il costo è inferiore di almeno 5-6 centesimi di euro al litro, per un risparmio sul pieno che raggiunge anche i sei euro, non poco in un periodo dove il carburante sta raggiungendo prezzi esorbitanti. I costi sono inferiori perchè questi impianti indipendenti hanno bassi costi di gestione, non hanno costi di marketing e di pubblicità, e sopratutto perchè acquistano la benzina ed il gasolio all’ingrosso, in depositi extrarete, dove il prezzo di listino è decisamente più basso dei mercati dove acquistano i grandi marchi petroliferi.
Pietro Gugliotta