Brutte notizie per gli automobilisti italiani: le associazioni sindacali dei gestori degli impianti di rifornimento hanno proclamato tre giornate di sciopero per dicembre. Fegica-Cisl, Faib-Confesercenti e Figisc-Confcommercio hanno deciso lo stop ai rifornimenti dal 12 al 14 dicembre su tutta la rete: come si legge nel comunicato, non saranno garantiti i servizi minimi. Inoltre ci sarà una manifestazione nazionale a Roma, il 12 dicembre, con un presidio nei pressi di piazza Montecitorio. “Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc-Confcommercio denunciano la drammatica crisi strutturale che attraversa la distribuzione carburanti e colpisce duramente le migliaia di piccole imprese di gestione” si legge nel comunicato, dove vengono spiegati i motivi della protesta che porterà l’interruzione del rifornimento di carburante. Un duro attacco alle istituzioni, in particolare “le istituzioni e la politica, distratti e disinteressati per decenni ad un settore produttivo strategico” che, come spiegano le associazioni, “portano su di loro la gravissima responsabilità di avere ormai spinto alla disperazione ed al fallimento una intera categoria che denuncia un indebitamento complessivo superiore ai 300 milioni di euro”. Inoltre, le associazioni proclamano un altro sciopero: denominato “no RID day“, dal 24 al 30 dicembre, quando non verranno accettati i pagamenti con moneta elettronica. Il Codacons però non ci sta: non piacciono infatti le modalità dello sciopero, specialmente quando si parla dei servizi minimi che non saranno garantiti. “Le stazioni di servizio in funzione nell’autostrada dovranno rimanere aperte in misura non inferiore ad una ogni cento chilometri” spiegano dal Codacons, aggiungendo che in città bisognerà mantenere aperto “un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50 % degli esercizi aperti nei giorni festivi secondo i turni programmati”.