Carburanti, indagine Antitrust: “Serve più concorrenza”

benzina_soldiUno dei problemi più pressanti per gli automobilisti italiani, è certamente il prezzo dei carburanti: l’Italia ha il triste primato di essere uno dei Paesi europei con il prezzo più alto dei carburanti. Nei giorni scorsi, l’Antitrust – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – ha pubblicato i risultati di una indagine conoscitiva proprio sul mercato dei carburanti in Italia: una sorta di studio, che potesse far evidenziare quali sono le zone dove è possibile avere un prezzo dei carburanti più basso. L’indagine dell’Antitrust ha avuto un buon risultato, infatti si è scoperto che nei luoghi con maggiore concorrenza, i prezzi possono essere più bassi. Spieghiamo meglio: grazie alle oltre duemila pompe bianche e agli 82 impianti collegati alla Gdo, è possibile ravvisare un prezzo più basso. Questa tipologia di impianti infatti, offre prezzi più bassi: il risultato è che gli impianti classici, le cosidette pompe colorate (queli delle compagnie petrolifere) sono costretti a far calare i propri prezzi. “A livello assoluto la Gdo praticava prezzi da 9 a 13 centesimi di euro più bassi degli impianti colorati e da 1,5 a 5 centesimi di euro più bassi degli impianti bianchi. Le compagnie tradizionali mostrano una forte similitudine di comportamento nella definizione dei prezzi. Il range di variazione dei prezzi medi mensili delle diverse società non supera il 2%” si legge nell’analisi dell’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dunque chiede che ci sia una maggiore presenza degli impianti indipendenti, sia legati alle Gdo che pompe bianche, in modo da poter contrastare il dominio delle compagnie petrolifere, che danneggia in primo luogo gli automobilisti, costretti a pagare cifre più salate per il pieno di carburante.