Asaps: “No agli aumenti di velocità in autostrada”

Durante la Commissione Lavori pubblici, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha bloccato il progetto del divieto di fumo mentre si è alla guida, mentre lascia uno spiraglio aperto per portare il limite di velocità a 150 km/h in autostrada. “Da parte mia, i 150 km/h possono essere validi solo per le autostrade a tre corsie e con i tutor. In ogni caso, la difesa di questo provvedimento non fa parte delle mie massime priorità” ha spiegato il Ministro.
Secco no dell’Associazione amici polizia stradale (Asaps). “E’ vero che la proposta dei 150 km/h riguarda le autostrade a 3 corsie sottoposte a controllo del Tutor, ma il Tutor era stato installato per limitare la velocità e la sinistrosità, non per elevare poi di nuovo i limiti. Con lo stesso principio visto che sono aumentati gli airbag nelle vetture i conducenti potrebbero pretendere di andare a sbattere più forte. In una fase in cui le vittime negli incidenti del fine settimana tornano a crescere + 6%, di notte + 28%, in autostrada +18% una proposta del genere è, a dir poco, sorprendente.
Ovviamente  concordiamo con la revisione di alcuni più bassi e cervellotici limiti di velocità che sono, in alcuni casi, impossibili da osservare e servono solo agli enti proprietari della strada per tutelarsi in caso di incidente e, a volte, per far cassa. Crediamo però che una sana etica della sicurezza in un Paese che non brilla fra quelli che possono dare esempi in materia, meriti maggiore prudenza.
E’ opportuno evidenziare che un’auto sulla rete autostradale percorre mediamente tratte di 150 km (210 km i veicoli pesanti). Bene, questo vuol dire che a 130 km/h la vettura coprirà il percorso  risparmiando ben 8,12 minuti. Non ci sembra che valga la pena se lo rapportiamo all’aumento del rischio.
L’aumento della velocità farà aumentare il numero degli incidenti (è matematico) con le conseguenti interruzioni. della circolazione. Quindi chi percorre giornalmente la rete alla fine dell’anno ci rimette in termini di maggior tempo perso”.