Con le intenzioni di diventare l’eco leader del settore dell’industria automobilistica, la Hyundai ha presentato in questi giorni, nel corso dell’annuale evento Hyundai–Kia International Powertrain Conference, il suo primo motore a iniezione diretta. Si tratta di un propulsore a benzina (a iniezione diretta appunto) da 2,4 litri, denominato Theta II GDI. La sua creazione è costata 98 milioni di euro, e sembra che la prima auto ad esserne dotata sarà la nuova Sonica, che debutterà nel 2010.
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Il propulsore attualmente riesce a sviluppare 201 cavalli, ha un rapporto di compressione di 11,3:1 ed è dotato di molte innovazioni tecnologiche. Una delle più importanti è la gestione dell’iniezione. Infatti uno dei problemi dei motori a benzina con iniezione convenzionale è che all’aumentare del numero dei giri del motore viene drasticamente ridotto il tempo di apertura e chiusura delle valvole, diminuendo il tempo per iniettare il carburante. Ma la casa coreana grazie al sistema GDI (Gasoline Direct Injection) risolve questo problema, posizionando l’iniettore in un punto ottimale direttamente nella camera di combustione, offendo così il massimo della precisione.
Inoltre per ottenere la migliore combustione possibile l’iniezione viene suddivisa in due parti. Nella prima fase viene fatta una iniezione per spingere il pistone in basso, e nella seconda fase (in pratica la fase principale) durante la discesa del pistone viene iniettato più carburante. Oltre ad un miglioramento di prestazioni questa tecnica di iniezione contribuisce a ridurre le emissioni di CO2, grazie alla diminuzione del carico sul convertitore catalitico. I benefici maggiori si hanno durante l’avviamento a freddo, quando il convertitore catalitico non si trova alle temperature ottimali per esercitare e quindi aumentano le emissioni. Infatti questa tecnica di iniezione aiuta il convertitore catalitico a raggiungere la temperatura ottimale in minor tempo garantendo un abbassamento delle emissioni di circa il 25%.