L’Anas corre ai ripari: dopo l’annullamento dell’aumento delle tariffe per i pedaggi autostradali arrivato qualche giorno fa, l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade ha deciso di istituire un pedaggio per il Grande Raccordo Anulare di Roma. Il primo tentativo per questo pedaggio è stato bocciato sonoramente, adesso ci si riprova con una nuova tecnologia. Dato che è molto complesso impiantare dei caselli fisici, sia per problemi di spazio che per problemi di tempo, all’Anas stanno pensando una soluzione molto innovativa che arriva dal Canada. Creare dei caselli free flow, ossia a flusso libero: gli automobilisti passano senza fermarsi, le telecamere poste in determinati punti però grazie alla targa sapranno quante volte l’automobilista è passato e dunque quale sarà la cifra da pagare. Arriverà a casa dunque un bollettino di pagamento per tutte le volte che la targa collegata a quell’indirizzo è transitata dalle postazioni free flow. Questo stesso sistema è in fase di studio per l’Autostrada Pedemontana Lombarda, presto verrà posizionato anche su quelle strade. I commenti dei politici locali sono stati ovviamente contrari, lo erano già al primo tentativo e anche questo non può passare inosservato. Ecco la reazione del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. “La sentenza del Consiglio di Stato conferma l’iniquità del pedaggio sulle strade di accesso al Raccordo anulare. Dopo questa sentenza, invierò una nuova lettera per rinnovare la richiesta al ministero delle Infrastrutture e a quello dell’Economia di rinegoziare con la società Autostrade il canone di concessione della nostra rete autostradale. Da questa necessaria ridefinizione del rapporto economico devono venire le risorse necessarie alla manutenzione del Gra e delle strade di raccordo autostradale in gestione dell’Anas”.
Pietro Gugliotta