La notizia è riecheggiata subito su tutti i giornali e gli italiani l’hanno accolta come una perdita importante: l’addio di un gentiluomo, un signore di altri tempi che aveva saputo trainare il sogno italiano e farlo conoscere al mondo. E’ mancato Sergio Pininfarina, il grande designer della Fiat, il grande amico dell’Avvocato, così come veniva riconosciuto Gianni Agnelli; Sergio Pininfarina era un artista, ma anche un artigiano, un imprenditore, un vero maestro del design – sua la firma di una delle più iconiche vetture torinesi come la Fiat 124 Sport Spider, ad esempio- ma anche senatore a vita dal 2005 quando venne nominato dal presidente Carlo Azeglio Ciampi, dopo essere stato anche Parlamentare Europeo.
Le sue opere sono conosciute in tutto il mondo e vengono venerate come oggetti di culto, siano esse la fiaccola delle Olimpiadi, uno yacht o una Ferrari. Sua è la firma anche della Lancia Aurelia guidata da Vittorio Gassman nel film “Il sorpasso” di Dino Risi, come pure quella del duetto dell’Alfa Romeo condotta da Dustin Hoffman nel film del 1967 “Il laureato”.
Molte auto da sogno portano il suo marchio: la Rolls Royce Camargue, la Lancia Beta Montecarlo e l’Alfa Romeo Eagle.
Una curiosità: egli nacque da una famiglia in cui cognome era Farina, ma nel 1930 il Presidente Giovanni Gronchi volle unire al soprannome del padre “Pinin” il vero cognome e tramite un Decreto creò quello che poi divenne un marchio autorevole in tutto il mondo, capace di rivoluzionare ogni stile: il marchio Pininfarina.
L’Italia perde un gran maestro d’arte e gli italiani piangono una grande persona perbene.